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CARATTERISTICHE, UTILITA' E LIMITI DEL SITO

IL SITO COME UTILE NAVE-SCUOLA PER CHI INTENDA COSTRUIRSENE UNO CON MASSIMA FACILITA'

LE AREE (PER ME) PIU' INTERESSANTI

CARATTERISTICHE, UTILITA' E LIMITI DEL SITO (primo argomento)

 Stampe-racconti non vende niente, non contiene pubblicità e non impiega cookhies. In una logica di autentica condivisione, si limita a presentare una vasta serie di miei personalissimi tentativi finalizzati a semplificare la vita a quanti, al pari dello scrivente, non sono dei web-master, né intendono diventarlo al solo scopo di poter esternare il proprio pensiero servendosi delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

 Passato il tempo in cui, ancor prima dell'avvento di Internet, la società si divideva (per dirla alla Umberto Eco) in “apocalittici ed integrati”, pare ormai equamente ripartita (almeno per quanto riguarda l'area informatica del nostro paese) tra alfabetizzati e no.

 E' certo che, per gli appartenenti al secondo dei due schieramenti, la vita va facendosi di giorno in giorno assai più grama di quella affrontata dagli analfabeti di un tempo. Allora, ed il pensiero corre alla meritoria opera del maestro Manzi (“Non è mai troppo tardi”), bastava armarsi di buona volontà per superare il gap e mettersi alla pari degli altri. Oggi, mentre le cose cambiano ed evolvono di giorno in giorno, l'impresa è destinata a rivelarsi sempre più disperata (come preconizzava anni addietro Manuel Casstells trattando di “digital divide”).

 I poppanti, beati loro, sono “nativi digitali”, ma come la mettiamo con gli anziani, o con chi ha smesso di lavorare solo 10/15anni fa?

 Fortunatamente, né io e nemmeno (devo presumere) i visitatori del sito, apparteniamo alla schiera degli “irrecuperabili”; eppure...........

 Va tenuto conto che la categoria “alfabetizzati” si presenta tutt'altro che omogenea. Vi apparterrebbero, a rigor di logica, soggetti del calibro di Jobs e pensionati appena in grado di effettuare un bonifico al totem della banca; tra i due estremi tutta una gradazione di grigio ben superiore alla scala dei 256 toni registrabili da un PC, ed in cui quella che ci interessa non andrebbe molto oltre i 15/20. Si tratta di soggetti che, pur presenti nei soacial-network con il loro profilo, vorrebbero spingersi oltre l'invio di semplici post (Facebook,Twitter e varia), foto (Instagram e simili), video (canali Youtube) ecc., ci rinunciano, atterriti dalle difficoltà (vere o presunte) derivanti dal mantenimento di un sito. La cosa non riguarda certo l'aspetto economico, dal momento che i vari provider gareggiano nel mantenere sulle soglie della gratuità il mantenimento dei domini. La “paura” sta tutta nelle difficoltà tecniche che potrebbero tenerne lontani i “profani”.

 Un siffatto tipo di preoccupazione potrebbe rivelarsi reale solo in presenza di determinati domini; quali, ad esempio: grossi siti commerciali (basta pensare alle connesse esigenze di aggiornamento automatico dei magazzini), creazioni spiccatamente connotate da aree wiki e via discorrendo. Ma, al di fuori di queste ed analoghe situazioni, la cosa è molto meno complessa di quanto si potrebbe credere.

 Personalmente ho scelto di far girare il tutto facendo perno su due soli elementi: l'HTML ed il PDF. Nessuna complicazione; basta solo impiegare e distribuire in maniera logica tutti gli altri “accessori” ed il gioco è fatto (come sarà facile verificare procedendo nella visualizzazione delle altre voci presenti in elenco).

Prima di chiudere questa parte vorrei richiamare l'attenzione sui tre fattori che rendono quanto mai consigliabile la strada dell'accoppiata “sito – socialnetwork”.

 

 Motivo n.1

 Un sito internet, di solito, lo si mantiene aperto a tutti. Non è così per molti social.
 Vediamo, ad esempio, cosa accade su Facebook.

 Un iscritto posta la descrizione di un miracoloso ritrovato per rimuovere le rughe (ma potrebbe averla copiata Dio solo solo sa dove). Prontamente Google rileva l'argomento e lo piazza nel motore di ricerca. La signora afflitta dal disturbo lo rileva e subito viene indirizzata su Facebook, dove trova l'invito ad iscriversi, conditio sine qua non per l'accesso al contenuto. Alla donna non va giù di regalare alla cieca un altro cliente al mostro sacro di Zucherberg; tanto più che nessuno può assicurarle che non si tratta di una bufala. Fuoriesce e cerca di orientarsi su altre voci.

Motivo n.2

 Chi è ospite di una delle tante comunità è costretto ad attenersi ai limiti da queste rigidamente imposte. Ce ne sono che ospitano i post, ma non i video. Alcune impediscono l'immissione di gif animate, altre di audio, ponendo non pochi steccati alla creatività degli iscritti.

Motivo n.3

  Riguarda una questione di “riservati diritti”. Quando si effettua un'iscrizione, di solito ci si affretta a cliccare sull'OK senza scorrere fino in fondo la lunga lista delle condizioni; senza rendersi conto, ad esempio, che inviando un video a Youtube, lo si autorizza a farne l'uso che meglio crede, senza nemmeno darne comunicazione all'autore.

Per i più accorti, in definitiva

 La coesistenza social-sito presenta non pochi vantaggi e garanzie. E' come se si desse qualcosa in cambio di qualcos'altro. Un esempio? Quello fornito da opinionisti, scrittori, professionisti dei settori più svariati che non mancano di affiancare al proprio profilo il rinvio al rispettivo dominio Internet, dove tengono ben custoditi i propri studi, articoli o pubblicazioni. Se cogliono posso consentire a chiunque perfino di scaricarseli, magari sotto la clausola CreativeCommons.

IL SITO COME UTILE NAVE-SCUOLA PER CHI INTENDA COSTRUIRSENE UNO CON MASSIMA FACILITA'

 Tutto ciò che vedrete gira, come precedentemente accennato, sul linguaggio HTML e sul sistema PDF; due strumenti sempre validi e perfettamente riconoscibili (su PC come su Smartphone) da qualsiasi piattaforma.

 Chi mette mano al primo dei due non necessiterà di alcuna esperienza di programmazione. Si servirà dell'ottimo Compozer (editor HTML open-source e gratuito) e, dopo pochi minuti di esercitazione, lo troverà più facile di un comune editor di testo, come Writer di Open Office (anche questo in offerta gratuita ed open source) o, se si preferisce, il modernissimo ed altrettanto free LibreOffice.

 Passando al PDF, e restando in area costo 0, potrà ricorrere al validissimo software PDFX-Change Viewer (che, già nella versione gratuita, consente operazioni impensabili col pesantissimo AdobeReader).

 Come non bastasse, tutti e tre questi programmi non richiedono installazione. Basta immetterli in una pendrive e si potrà operare, alternativamente, su qualsiasi computer.

 Per chi volesse anche i testi completi relativi al loro uso non dovrebbe fare altro che richiedermeli.

 Ora,

l'editor HTML genera automaticamente il codice sorgente, ma come regolarsi quando, ad esempio, si intendesse inserire in un testo immagini, video e quant'altro? Io mi sono sempre regolato scaricando e conservando vari”script” idonei allo scopo. Basta inserirli in codice sorgente ed il gioco è fatto.

 Procedendo da effetto ad effetto in varie fasi di sperimentazione (e servendomi sempre di software free, per giunta usato spesso in maniera poco ortodossa) sono arrivato a trovare soluzioni semplici ad esigenze complesse, come:
ricavare autostereoscopie da fotografie piane (2D), creare sulle immagini punti sensibili (interattivi), approntare modelli universali di presentazione, ecc. (creazioni, tutte, sistematicamente registrate alla voce “ingredienti”. Visitando tale area occorrerà ancora tener presente che le evoluzioni risultano collocate sempre in ordine numerico crescente; vale a dire che non ho mai rimosso i primi tentativi, cui puntualmente seguono quelli più apprezzabili.

LE AREE (PER ME) PIU' INTERESSANTI

 Sono quelle indicate in posizione affiancata verso la fine della Home page (subito al disotto della striscia in grigio sulle “mappe mentali”) e che, per l'esattezza, rispondono alle indicazioni:

Progetto giornale on-line e Progetto di blog multimediale.

 Anche se si tratta di prototipi certamente perfettibili, già danno, al momento, più di un'idea su quello in cui potrebbero trasformarsi.

 Entrambi prendono lo spunto dai miei interessi per nuovi modelli di pubblicazione segnatamente periodica, alternativa al cartaceo, ma pur sempre trasformabile su tale supporto.

 Partirei richiamando l'attenzione su quello che definisco “Foglio light”; di fatto un giornale di rapida realizzazione, impostato su di un unico foglio composto in fronte-retro ed articolato, di norma, su tre/quattro colonne. Un semplice PDF composto con dei font che ne consentono la stampa sia in formato A4 (stampante domestica, anche in economy), che A3 (fotocopiatrice).

 Suo primo vantaggio, quello di sottrarsi del tutto ai tanti adempimentii legali, dal momento che l'emittente non stampa assolutamente nulla, limitandosi alla diffusione on-line, anche se consente ai visitatori di ricavarsene una “versione classica” secondo un criterio molto simile a quello del print-on-demand.

 Per il prototipo digitale, cliccando sulla testata si aprirebbe l'accesso al sito di riferimento. Circa i contenuti multimediali, mi sono limitato a sensibilizzare solo i primi due titoli; rispettivamente, con un video da me improvvisato e con un piccolo campione di auto-stereoscopia rilevato in rete.

 Prima di accedere al prototipo, consiglio vivamente di cliccare su questo collegamento; si tratta di un PDF che espone nei dettagli caratteristiche e vantaggi del sistema. E' interessante, oltretutto,per la sua disposizione interattiva, che sfrutta la possibilità di muoversi anche in maniera non lineare all'interno di un documento di 32 pagine (l'accesso al testo completo testo completo si apre al termine delle singole voci – IN CALCE A DESTRA).

 Cliccare qui per uno sguardo al prototipo.

 Per quanto riguarda il blog multimediale, contrassegnato anche come “opuscolo light” siamo di fonte ad un progetto che si differenzia dal “giornale” innanzitutto per impaginazione e formato, oltre che per la natura dei contenuti multimediali (segnatamente: opzioni audio).

 E' un progetto che parte da lontano. Agli inizi del sito avevo composto un'area che sarebbe interessante visitare. Vi avevo inserito alcuni miei vecchi brani di narrativa (preferisco il filone umoristico), indicando, per ciascuno: alternativa audio, testi di riferimento, supporti foto, video ec.

 L'attuale punto d'arrivo si presenta con qualcosa di più snello e pratico:

 L'opuscolo si compone di 36 pagine PDF per un equivalente cartaceo in formato A5 (stampabile su 9 fogli in fronte-retro (con aggiunta di copertina preimpostata).

 Una volta predisposta la versione on-line, bastano pochissimi adattamenti per ricavarsene quella cartacea.

 Il prototipo contiene due miei vecchi scritti satirici, provvisti entrambi di opzione audio (in mia voce al microfono, la prima e mediante voce sintetica la seconda – con software free Balabolka).

Interessante l'impiego di compressore mp3, che permette di realizzare oltre 50' di ascolto con un peso al di sotto dei 5 Mega.

 Ho tenuto conto della migliore fruibilità anche su smartphone di fascia medio-bassa.

 Questi apparecchi (grazie al lettore Adobe preinstallato) non incontrano difficoltà per letture di qualsiasi PDF e nemmeno per i collegamenti in rete in esso contenuti. I limiti sorgono con i collegamenti multimediali nidificati all'interno del testo. Pertanto, subito al di sotto dell'icona che annuncia il brano, ho piazzato due tasti; il primo per collegamento audio da Rete ed il secondo per poterselo scaricare.  Utilizzando questa seconda opzione (non attivata in prototipo), il visitatore potrebbe effettuare il download all'interno di apposita cartella in cui piazzerebbe anche il libro di Mark Twain collegato al pdf. Disponendo di PC/Notebook, e creando connessione attraverso PDFX-Change Viewer, potrebbe visionare il tutto off-line, mentre, per lo smartphone, si limiterebbe a richiamarlo mediante apertura della stessa cartella.

 Cliccare qui per accedere alla versione on-line e subito accanto per quella cartacea.

 Consiglio finale: quello di scaricare una app per la lettura degli HTML (personalmente mi servo dell'ottimo Zarchiver (3 Mega gratuito).