Restando in argomento
mi sembra opportuno richiamare quanto scrive il sociologo Giuseppe Granieri in "La Società Digitale" laddove cita Luca De Biase che in "Critica del fondamentalismo digitale" sostiene:
"La retorica esponenziale funziona bene solo per raccontare la velocità e la potenza dell'innovazione tecnologica, ma nulla spiega di quanto sta accadendo. La diffusione dei computer ha disegnato una società dall'interno, modificando regole ed equilibri. Ha modellato una cultura che utilizza l'informatica, ma che non è informatica e non è determinata, se non in maniera relativa e funzionale, dalla potenza o dalle soluzioni di chi progetta le infrastrutture informatiche. Che oggi è sempre meno un informatico e sempre più un sociologo, un comunicatore, un esperto di scienze politiche, un architetto della conoscenza o un creativo".