PICCOLO SISTEMA DI PRINT ON DEMANDE SELF SERVICE, GRATUITO E.....MULTIMEDIALE


DI CHE SI TRATTA


E' lo sviluppo di un particolare sistema di impaginazione diretto alla produzione cartacea di svariate categorie di testi, spazianti dal genere librario al periodico vero e proprio. La sua peculiarità consiste nell'editare fascicoli che, pur non superando di solito le 25/30 facciate in formato A5, uniscono alla perfetta leggibilità capienze equivalenti a quelle di tascabili di 100/120 pagine in corpo 12. ll formato finale deriva dal trasporto su 6, max 7 fogli A4, per file inviabili alla comune stampante domestica (laser o a getto d'inchiostro) per riproduzione in opzione economy fronte-retro, con successiva piegatura centrale.


Collocazione sul Web (sito Internet) ed eventuale invio in e_mail awengono mediante ricorso al PDF nella doppia versione: lettura/impaginazione. Tale file non si limita, tranne specifiche circostanze, alle sole parti testuali; sfruttando le potenzialità offerte dai moderni software inserisce collegamenti utilizzabili off-line trasformando poi il tutto in un economico CD (collocabile, aIl'occorrenza, nel risvolto della pubblicazione cartacea).

Assistiamo ad una sempre più accesa contrapposizione tra il classico prodotto cartaceo e le pubblicazioni digitali; una sorta di battaglia che vede il primo decisamente soccombente (per svariate ragioni) nei confronti dei secondi. Per quanto riguarda i periodici abbiamo (dati 2012) la scomparsa di un buon quarto delle edicole che ancora pochi anni addietro costellavano i rioni del paese. Impossibile, in una realtà connotata dalla globalizzazione, continuare ad attenersi alle fasce orarie di “antiche” consuetudini redazionali ( eventi mondiali, significativi e dal diretto impatto sui fatti nostrani, non sono certo obbligati a verificarsi prima che i nostri orologi segnino le 20).


Per i libri c'é la ben nota “croce” dei tempi editoriali che, unita ai costi di distribuzione, trasporti e stoccaggi per invenduto, stanno determinando per le librerie situazioni analoghe (se non peggiori) a quelle che affliggono gli edicolanti.

Ma questi sono, ancora, aspetti tutto sommato marginali circa l'erosione subita da mercati che (almeno per quanto ci riguarda) non sono mai stati spiccatamente fiorenti.

L' awento ed il massiccio sviluppo della multimedialità (oggi alla base del Cross media publiching) ha ingenerato due fenomeni forse ancora poco awertiti, ma di portata epocale: la fine della lettura lineare e la necessità di introdurre grossi cambiamenti ( segnatamente nel campo della saggistica ) circa il modo di pensare e realizzare un libro (drastica riduzione di pagine contenenti descrizioni ora rimpiazzabili con ben altri sistemi ). Due ritardi imputabili al fatto che una buona metà della produzione editoriale risulta composta da opere autoreferenziali; utili alle incombenze del carrierismo, ma che gravano non poco sui destini dell'istruzione e della formazione.

Ad aggravare il tutto contribuisce non poco l'annosa questione dell'incidenza dei diritti d'autore ( introdotti agli albori del '700 per una durata di gran lunga inferiore all'odierna frontiera dei 70 anni dalla scomparsa dell'autore), che, in un contesto di segnata stagflazione come l'attuale, spinge potenziali lettori a ripiegare su lavori recenti gratuitamente fruibili in Rete ed accomunati, di solito, dalla formula “Creative commons”. Anche in presenza di opere di pregio, resta qui, tuttavia, l'handicap dell'alternatíva tra sciropparsi centinaia di pagine su monitor oppure stamparsi il tutto con costi (carta / inchiostro o copisteria) superiori, di norma, all'equivalente di analogo volume acquistato in libreria. Unica possibilità il ricorso al print-on-demand che, pur salvaguardando i diritti d'autore, grazie all'azzeramento della classica filiera (dalla tipografia alla libreria e ritorno), consentirebbe prezzi di copertina più accettabili dei 15/20 euro per 100/150 pagine. Ma resta il fatto che qui da noi il condizionale e d'obbligo, dal momento che un siffatto strumento si rivolge esclusivamente alla clientela dei piccoli editori, i quali preferiscono sobbarcarsi lo svantaggio di costi unitari indipendenti dalla tiratura pur di non rischiare montagne di invenduto.

ll prodotto cartaceo non è destinato a scomparire, ma quanti lo producono devono rendersi conto dei limiti, oltre che dei pregi, che esso presenta e regolarsi di conseguenza. In tempi contrassegnati dal crescente ricorso alla lettura di testi su media digitali è quanto mai opportuno spezzare una lancia in favore dei pregi rammentando che: chi scarica un libro, poniamo su di un Kindle, rinuncia alla corposità dell'oggetto; non è proprietario di “qualcosa”, ma é come se avesse pagato un semplice diritto di lettura; non potrà regalare o prestare alcun volume, così come dovrà rinunciare al piacere di collezionarlo, spiegazzarlo o anche aggiungervi quelle note a margine tanto frequenti sui libri in possesso di generazioni tuttora viventi.



CARATTERISTICHE

Impiego deII'audio


Ciascun testo presenta l'opzione audio. Chi se ne awale può ricorrervi facendo a meno della lettura; una circostanza che potrebbe rivelarsi preziosa per quanti incontrano difficoltà a seguire su desktop (specie se del tipo a retroilluminazione) testi decisamente lunghi.

Dovendo tener conto del peso degli mp3, mi sono orientato per una soluzione che ne comprime di molto la consistenza pur mantenendo una buona resa (1 ora e 30' di ascolto non assorbono più di dieci mega). Un accorgimento, in definitiva, utile anche a quanti, non disponendo del tempo richiesto dalla lettura, troverebbero comodo ascoltarne i contenuti mentre sono impegnati a fare delI'aItro (durante l'espletamento di lavori manuali, ad esempio, o anche mentre guidano l'auto).

ll discorso potrebbe andare ben al di là di quanto appena espresso e tirare in ballo altre e più complesse ragioni che ne giustificano l'impiego. Basta scorrere i dati snocciolati dall'Eurispes per rendersi conto dell'allarmante percentuale di quanti proprio non ce la fanno a raccapezzarsi nell'afferrare il senso del più lineare dei messaggi scritti.Ed il bello è che non si tratta di semi-analfabeti, ma di gente che ne ha limitato l'uso alla sola fase scolastica. Ora, i così detti “lettori forti" sanno benissimo di aver acquisito la preziosa facoltà di assimilare a colpo d'occhio il significato delle varie pagine che compongono un libro; a differenza di quanti, continuando a regredire verso livelli da tradizione orale, se costretti, non possono fare a meno di affrontare l'impatto con le righe di stampa limitandosi a compitarne lentamente l'interpretazione (non dimentichiamo che il passaggio alla lettura a vista da quella a viva voce ha richiesto non meno di due secoli dalla scoperta dei caratteri mobili). Colpa dell'organizzazione scolastica? Certo! Ma non solo. Bisogna considerare che ogni innovazione tecnologica presenta dei pro e dei contro. Alla stragrande diffusione dei telefoni cellulari va il merito di averci liberati una volta per tutte da quella inesauribile fonte di barzellette rappresentata, un tempo, dalle poste italiane. Per contro ha risparmiato ai soggetti allergici alla penna lo sforzo di esprimersi per iscritto in maniera più o meno comprensibile, allontanandoli ancora di più dalla pratica della lettura (strettamente connessa, come arcinoto, a quella della scrittura),


Arricchimenti ipertestuali


Sono presenti anche quando il contenuto della pubblicazione non sarebbe tale da obbligarne il ricorso. Tanto al fine di favorire nel lettore lo stimolo a sperimentare percorsi diversi dalla pura e semplice linearità. Questo mio sistema, va precisato, evita di consentirne I'uso mediante collegamento esterno. Si preferisce, in pratica, includere I'oggetto nella confezione multimediale (indicando, owiamente, la fonte di provenienza in presenza di materiale che altri hanno immesso nel Web): un accorgimento che (trattandosi di materiale testuale) non accresce di molto il peso finale dell'intero prodotto mentre presenta un doppio vantaggio per il destinatario; non lo obbliga (una volta in possesso del CD, o di altro supporto) a disporre di connessione on-line e, soprattutto, gli evita il rischio che possibili cambiamenti operati nel sito di riferimento lo catapultino nel bel mezzo di pagine vuote. Non è da escludere, intanto, che, curiosando qua e là sul vari brani della pubblicazione in versione digitale, il lettore non la trovi, al primo approccio, particolarmente interessante, ma si riprometta di tornarci su solo perché attratto dal contenuto di qualche collegamento esterno. Un aspetto, quest'ultimo, fatto per agevolare la scelta di percorsi personalizzati, ponendosi in netta antitesi con l'imposizione di quella lettura lineare che, ancora vigente in ambito scolastico, finisce non di rado, per allontanare dallo studio anche ragazzi che ne risulterebbero potenzialmente predisposti.


Presenza di video


Elemento importante, ma che richiede qualche accorgimento per evitare di sovraccaricare in maniera sproporzionata il peso finale della pubblicazione. Qui il flash FLV risulta preferibile all'Mp4; che pure ha raggiunto una popolarità pari a quella dell'Mp3 in campo audio (tanto vale per il PC da tavolo – I modelli in flash non vengono recepiti dall'Android).

Determinante è, poi, partire da un AVI compresso ma di buona qualità, tenendosi, anche in fase di conversione, su formati prossimi al 320 x 240. Evitare, quando è pos- sibile, l'audio per riservaìarsene I'uso solo in caso di brevi commenti didascalici in filmati del tipo visita virtuale. Nel prototipo di pubblicazione presente sul mio sito, ad esempio, ho inserito un video sulla raccolta delle mie vecchie apparecchiature fotografiche. Qui l'audio è sostituito da scritte in fumetto a comparsa che descrivono, di videata in videata, le caratteristiche tecniche di ogni singolo pezzo. Alla fine ci si ritrova con un qualcosa che somiglia ad una presentazione ed il cui vantaggio non sta solo nel fatto che sfiora in durata i 5 minuti per un peso di 1,5 mega. Se mi fossi soffermato a comunicare vocalmente le scritte contenute in fumetto la durata dello “spettacolo” ne sarebbe risultata più che decuplicata, sottraendo per giunta allo spettatore la possibilità di fermarsi a prendere nota di qualche particolare.


Presentazioni


Utili quando, come negli inserimenti che seguono, é possibile raggiungere scopi analoghi a quelli del filmato senza gli appesantimenti che, di solito, esso comporta. Chiaro che, per centrare l'obiettivo, è preferibile, anche in questo caso, rimpiazzare l'audio con qualche scritta da collocare in videata singola o sovrapposta all'immagine.


Utilizzo dell'infografica


Una particolare applicazione a cui ricorre ormai con sempre maggior frequenza Ia stessa produzione cartacea, condizionata, tuttavia, da problemi di formato. Difficile servirsene per destinarla a libri inferiori all'ottavo (non per nulla le sue creazioni trovano ampio spazio soprattutto sui quotidiani). Senza contare l'incidenza del colore. E' pensabile che un libro in bianco e nero sovraccarichi i costi ricorrendo a variopinte tavole fuori testo? ll problema non manca di porsi pari pari al tanto strombazzato Kindle, impossibilitato a servirsene con inchiostro virtuale attestato su scala di grigi. Nessun problema,invece, quando, come nel mio caso, ci si sen/e del PDF, con la sua peculiarità di trasmettere anche vere e proprie gigantografle.

ll campo d'impiego dell'infografica oltrepassa l'area della saggistica per rivelarsi irrinunciabile anche in presenza della narrativa. Poniamo di trovarci alle prese con un romanzo storico del genere caro ad Alessandro Barbero. L'autore è uno che sa il fatto suo e le descrizioni, poniamo, di una battaglia tra francesi e prussiani al tempo di Napoleone sono descritte in maniera egregiamente documentata, scorrevole, perfetta. C'è solo una pecca, non imputabile all'autore, ma al sottoscritto, che dei territori teatro dello scontro non conosce una mazza, nè riesce a figurarsi l'entità delle forze in campo (tra descrivere e rappresentare graficamente intercorre la stessa differenza che c'è tra una statistica fatta solo di numeri e la sua rappresentazione a mezzo istogrammi). Chiaro che risulterebbe assai utile e gradita. La sua mancanza ci pone in situazioni paragonabili a quelle di chi fosse costretto a frugare in questo e quel mobile all'interno d'una stanza buia.


Uso di immagini interattive


Nella realizzazione dei miei lavori si tratta di qualcosa che è più di un semplice espediente per sottrarre peso alla cartella finale. Talvolta ci si può trovare alle prese con quadri e fotografie sulle quali vale dawero la pena di offrire alI'osservatore possibilità maggiori di quelle ricavabili da zoomate e scorrimenti sincronizzati nel sonoro di un video, la cui compressione, fra l'alto, deturpa irrimediabilmente ciò che si intenderebbe evidenziare. Niente sonoro e niente filmato, quindi, ma solo singole immagini cliccabili dalle quali sia possibile ricavare ingrandimenti di particolari accompagnati da brevi ma esaurienti didascalie. Vi avevo fatto ricorso già in passato, ed in un contesto del tutto diverso dall'attuale. S'era trattato, allora, di operare approfondimenti su di un dipinto di Goya (quello che rappresenta con malizia satirica la famiglia di Carlo IV al gran completo). ln altre circostanze siffatta tecnica mi era tornata utile per compiere scomposizioni ed approfondimenti sulle foto di Bob Capa e di Cartier Bresson.


Impiego di mappe concettuali interattive


Preferisco, nella fattispecie, impiegarle in maniera diametralmente opposta all'uso cui di fatto sono destinate. Per chi Ii impiega normalmente rappresentano infatti un ottimo sistema graficamente riassuntivo di elaborati particolarmente complessi. Qui, invece, costituirebbero un originale punto di partenza, per lasciare al destinatario la personalizzazione su percorsi cognitivi più rispondenti ai suoi interessi. Tempo addietro ho avuto modo di visionare in Rete un buon esempio di mappa mentale sulle vicende politiche, economiche e militari degli ultimi Tudor. Tale elaborato, che avrebbe consentito al più smemorato degli studenti il superamento deIl'esame di storia, equivale, nelle intenzioni di chi lo ha redatto, alla riproposizione in chiave tecnologicamente avanzata di quello che un tempo si cercava di ottenere dall'indimenticabile Bignami. Se vi si dovesse imbattere un perfetto conoscitore di quel periodo storico non ci metterebbe molto a passare oltre. Ben diversa sarebbe invece la sua reazione qualora trovasse la sorpresa di poterci cliccare sulle singole componenti, per cui, sfiorando le scritte della mappa, gli si aprirebbero nuovi scenari composti da cartine panoramiche, slideshow, testi ecc.



SETTORI D'IMPIEGO


Rilancio di produzioni culturalmente rilevanti ma editorialmente sottratte aII'incontro con ilettori


Tale area riguarda, in primo luogo, lavori che, quantunque interessanti, produrrebbero testi di spessore inferiore agli standard minimi richiesti dal rischio d'impresa. Ho letto da poco “ Disuguaglianza senza confini “ di Ulrich Bech; volume di sole 57 pagine (corpo 74 e formato 17,5 x 20) edito da Laterza. Anche se il prezzo di copertina é ben al di sotto della media dei tascabili viene spontaneo chiedersi quante possibilità ci sarebbero di trovare chi sia disposto ad awiare produzione e distribuzione per scritti di analoga consistenza inviati da qualche esordiente. Bech è uno scrittore tra i più affermati e la Laterza, specializzata com'è nella diffusione di ottime opere di saggistica, non poteva far mancare dal catalogo questo piccolo capolavoro, pur mettendo in conto la possibilità di andare in perdita.


Piccole tiratura destinate ad essere valutate da un pubblico molto circoscritto


Un primo caso può riguardare iniziative di studiosi, docenti, imprenditori (ma anche strutture associative) che, pur disposti a sobbarcarsi le spese del print- on-demande, possano avere, tra le altre esigenze, quella di testare la prima stesura distribuendola in qualche cerchia ristretta.

Poniamo che un esordiente in narrativa intenda distribuire 15, 20 o 30 copie di un proprio testo in qualche gruppo di lettura; difficile evitare spese di un certo impegno ricorrendo a sistemi diversi da quello da me proposto. Potrebbe di certo consegnare biglietti da visita con l'indicazione del proprio sito Internet, ma intanto si priverebbe dei vantaggi derivanti dall'impatto immediato, simultaneo e diretto con i componenti del gruppo (difficile, anche ignorando le barriere del digital divide, che tutti i partecipanti si siano recati in riunione con il tablet in sac coccia). Circostanza per certi aspetti analoga, rna ancor più vincolante, quella legata alla necessità di distribuire copie nel corso di conferenze o convegni; situazione in cui sarebbe opportuno allegare ai fascicoli il CD recante la versione digitale del testo con tutte le sue estensioni multimediali. Ci si potrebbe spingere ben oltre, pensando, ad esempio, all'opporturiità di offrire copie della tesi di laurea, materiale didattico, manualistica ecc. (anche preannunciandone l'offerta online o a mezzo Mailing_list).


Reimpaginazione in formato tascabile di classici scaricabili dalla Rete con aggiunta postuma di elementi multimediali


Iniziativa applicabile all'immenso patrimonio culturale giacente in Internet ed esente da diritti; dove la scelta, tuttavia, non potrebbe che limitarsi ad originali non superiori a 100/120 pagine. Per la parte multimediale sarebbe bene privilegiare I'audio (possibilmente a viva voce) e l'inserimento di elementi ipertestuali. Personalmente ho molto apprezzato (e tuttora conservo) una Divina Commedia in versione ipertestuale immessa in Rete da un gruppo di docenti; un lavoro dawero apprezzabile, con l'unica pecca di risultare fruibile solo attraverso il medium PC.


Iniziative intese alla fidelizzazione dei destinatari


Assistiamo alla proliferazione di siti sempre più sofisticati ed invadenti, ma spesso privi di “ingredienti” capaci di motivarne la frequentazione in quanti vi si imbattono. Mentre scrivo il pensiero corre alle strenne natalizie rappresentate da quei calendari che molte aziende tuttora distribuiscono in concomitanza delle feste di fine d'anno. Possiamo star certi che, a differenza della “pubblicità in buca", non finiranno nella raccolta-carta prima di dodici mesi. Questo perchè chi li riceve, valutandone l'utilità pratica, se li appende al muro per consultarli ed apporvi annotazioni di vario genere. Va da sè che, a forza di servirsene, il marchio del “donatore”,collocato in bell'evidenza, finirà per influenzare comportamenti e scelte future del “donatario". E' la stessa logica che spinge ditte produttrici di software al lancio di versioni free, certe della probabilità che tra quanti hanno trovato il “regalo” di proprio gradimento non mancheranno quelli che ne ordineranno la versione “pro”.

Un'azienda che vende prodotti gastronomici non può certo proporre un assaggio delle sue specialita.Ma non c'è nulla che leimpedisca l'immissione on-line di un prontuario di ricette nella doppia versione lettura / impaginazione, liberamente scaricabile, già pronto per l'invio in stampante, prowisto dell'aggiunta audio e di un videoricettario. L'annunciato verificarsi dell'immissione di altre guide, agendo sulla curiosità e sulla fame di materiale gratuito, potrà poi invogliare a riconsultare di tanto in tanto il sito o consigliarne la visita a conoscenti.


Riuscire a vendere libri......REGALANDOLI


Un' idea che potrebbe far riflettere molti piccoli e medi editori. Quella di mantenere sul proprio sito accessibilità e possibilità di stampa gratuite circa lettura ed impaginazione dei testi, ma riportando in eseguibile a pagamento le aree corredate di tutte le estensioni multimediali sopra descritte.


Un importante discorso a parte; quello sulla DIFFUSIONE DI PERIODICI PREFERIBILMENTE MONOTEMATICI E DIRETTI AD UN PUBBLICO IN GRADO DIAPPREZZARNE AL MEGLIO I CONTENUTI


Per considerarne appieno i vantaggi occorre tener presente la divaricazione normativa esistente sui periodici a seconda che si presentino in veste cartacea o digitale. Nel primo caso resta tuttora vigente una vasta serie di gravosi e costosi adempimenti (già descritti nel mio sito ed ai quali bisogna aggiungere: costi tipo-litografici, spese postali, tempi ed incertezze di recapito, rese, impossibilità di cambiarne icontenuti, ecc. Tutto l'opposto di ciò che caratterizza la pubblicazione on-line. E' pur vero che il mio sistema prevede la trasformazione in prodotto caitaceo, ma, dal momento che la figura dello stampatore non coincide con la proprietà del sito che ne colloca in Rete i contenuti (trattandosi di operazione opzionale a cura del visitatore), vengono meno i presupposti che impongono, fra le altre cose, la consegna obbligatoria di stampati. Se così non fosse si dovrebbe procedere penalmente nei confronti di tutti quelli che collocano sul Web testi in PDF.


CIRCA IL FORMATO


Quantunque il sistema ne consenta di ogni tipo, ritengo preferibile limitarne la scelta fra un A4 (ricavabile da pieghevole A3 ) ed il classico A5 (da A4 con piega centrale). Tutto dipende dalla destinazione d'uso. ll primo si presta bene in presenza di contenuti diretti ad aziende, dando per scontato che queste dispongano di fotocopiatrici. lndirizzandosi a singoli visitatori é invece preferibile ripiegare sul secondo (in previsione del fatto che gli stessi disporranno solo della comune stampante, che potranno usare operando in bianco e nero, economy, fronte-retro). D'aItro canto, considerato che c'è sempre più gente ormai abituata a sfogliare i quotidiani su tablet e smartphone, penso non ci sia da farsi scrupolo nel proporre notiziari, bollettini, rassegne ed altro in formati che solo dieci anni addietro sarebbero stati ritenuti inadeguati. Per quanto riguarda il multimediale meglio servirsi del massiccio ricorso alla funzione audio, limitando gli altri arricchimenti alle sole situazioni che ogget- tivamente lo richiedono.


GENERI


Notiziari


Una possibilità che, per le caratteristiche qui proposte, potrebbe interessare soprattutto circoli ed associazioni. Torna molto utile (specie in presenza di corpose calendarizzazioni di eventi) affidare alla Rete i propri notiziari onde evitare costi, tempi ed incertezze legati alla spedizione postale. Con la ormai classica scelta digitale, tuttavia, sarebbe arduo illudersi che tutti i destinatari si prendano la briga di stampare appunti pro-memoria selezionando tra gli articoli indicazioni e date da destinare al copia/incolla. Un prodotto confinato alla Rete escluderebbe, inoltre, quanti non dispongono di connessioni e tanto limiterebbe fortemente la circolazione di articoli, scadenze, appuntamenti ecc.

Mettendo mano ai bollettini sarebbe bene privilegiare la frequenza di diffusione sulla corposità della pubblicazione. Non dobbiamo pubblicare volumi, ma assicurare un aggiornamento costante delle iniziative (peraltro favorito dalla possibilità di effettuare variazioni in tempo reale). Pensiamo per un momento alle esigenze di una qualche organizzazione politica, o comunque impegnata nel sociale. Superfluo aggiungere che, in casi del genere, sarebbe fuor di luogo sonorizzare articoli e scritti che dovranno risultare stringati al massimo. ll ricorso all'MP3 qui va invece riservato, alla registrazione integrale dell'intervento chiave di qualche relatore, limitandosi a tratteggiarne nello scritto i soli estremi particolarmente rilevanti. Idem per eventi del tipo manifestazione; anche qui pochi resoconti accompagnati da un breve video.


Rassegne stampa


Settore dalle caratteristiche totalmente diverse da quelle suggerite per il caso che lo precede. Niente sonoro, niente filmati, ma ricorso alI'infografica e ad aggiunte ipertestuali, accompagnate, all'occorrenza dalI'indicazione di collegamenti in Rete (quasi come si trattasse di una sitografia). Per rivelarsi di effettiva utilità iniziative del genere richiedono anche frequenti ricorsi all'inclusione di istogrammi, nonché di testi e proposte di legge.


Raccolte periodiche di articoli


Eccoci tornati ad un qualcosa che somiglia parecchio ad un libro. Da questo lo differenzia I'assenza capitoli, rimpiazzati da articoli ed interventi di norma riferentisi ad una ben precisa area tematica. Fin troppo consequenziale, nello specifico, l'uso delle estensioni multimediali secondo modalità analoghe a quelle indicate nel “ Rilancio di produzioni culturalmente rilevanti “ Si tratta, a mio awiso, di una buona chance per siti e blog nati per collocare, aggiomandolo, materiale assemblabile per aree tematiche.


CONCLUSIONI


Molto ancora ci sarebbe da dire e prospettare, ma preferisco, a questo punto, lasciare l'iniziativa alla creatività, sensibilità ed inventiva innovatrice di quanti potrebbero servirsi di queste mie brevi note.