Punto 5


Dal momento che non si presta alla stesura di testi ed alla grafica, lo smartphone, a prima vista, sembrerebbe adatto ad una comunicazione di tipo passivo (con l'eccezione di quella telefonica e della messagistica sviluppata via e_mail e socialnetwork). E' quanto avviene, di fatto, per la gran parte degli utilizzatori. Ci sono, tuttavia, alcuni aspetti che potrebbero ribaltare questo giudizio. Per valutarli a fondo dobbiamo ricondurci alla miniaturizzazione della convergenza mediatica, che consente di portarci in tasca: fotocamera, videocamera, registratore e tutti i documenti PDF da noi realizzati, ricevuti in bluetooth o anche scaricati dalla rete.


Da qui la possibilità, anche per operatori operanti a livello localistico, di inviare notiziari e riviste.


Si può fare di più prospettando alla propria cerchia (effettiva o potenziale) l'alternativa di scelta tra il PDF semplice e quello interattivo e multimediale.

Il primo consentirebbe la lettura, il salvataggio e la stampa su singoli fogli A4, con o senza impaginazione (la scelta dei font va fatta in modo tale che chiunque potrebbe ricavarne la versione cartacea operando in economy sulla comune stampante domestica, oppure optare per un formato finale A4 ricavato da un A3 con piegatura centrale).

Il secondo, elaborato in AdobeReader, consentirebbe di raccogliere in un unico file tutti i collegamenti ed i contenuti multimediali voluti.

Chiaro che, almeno al momento, non ci si può aspettare che tutti i tascabili consentano di accedere a video, audio e parti impertestuali. Va considerato, tuttavia, che ciò risulterebbe del tutto naturale dopo il trasferimento dello stesso file dallo smartphone al PC, al notebook o al tablet. Un buon modo per liberarsi dagli inconvenienti delle cartelle zippate.