ANGELI

(Dedicato ai patiti dell'omonimo programma TV)

 

A dispetto degli scettici più incalliti sono ancora molti quanti non esiterebbero a giurare sull'esistenza dell'angelo custode.

Tra gli impossibilitati a negarne la presenza campeggia l’idraulico mio dirimpettaio che, facendo capo in bottega tra un lavoretto e l’altro, parcheggia sempre in doppia fila fottendosene del clacson azionato ad oltranza dal disgraziato di turno rimasto imprigionato dalla manovra. Suoni e bestemmie non lo scuotono più di tanto. E quanti hanno la poco invidiabile sorte di circolare per la zona sono ormai avvezzi a vederlo rispuntare con la massima calma e solo dopo che un’accurata ricerca gli ha consentito di trovare il ricambio che gli serviva.

Anche se il magazzino risulta, per dirla alla napoletana, alquanto "sgarrupato", il quartiere, tutt’altro che periferico, è infestato dalla brulicante presenza di vigili, anche parecchio scorbutici. Ciononostante, a memoria d’uomo, il nostro non ha mai beccato l’ombra d’una multa. Con precisione cronometrica i tutori del traffico transitano sempre prima o subito dopo che l’idraulico ha mezzo fatto impazzire chi è rimasto imbottigliato dalla manovra del furgone.

Se aggiungiamo che finora mai nessuno ha provveduto a cambiargli i connotati, è praticamente impossibile non riconoscere che il soggetto debba disporre d’una potente protezione ultraterrena preposta all’incolumità della sua persona e relativo portafoglio.

Il fatto, poi, che non tutti hanno (per usare termini puliti) la fortuna dell’idraulico potrebbe dipendere dalla differente natura dei celesti custodi. Condizionati come siamo dalle tecniche dell’ingegneria genetica finiamo per figurarceli secondo i tipici canoni della clonazione : pari statura, stessa tunica, identica apertura alare e tutti pazientemente disposti tra le nuvole come polli in batteria, pronti a schizzare in picchiata ogni qualvolta dalla terra giunge il vagito d’un nascituro.

Una visione semplicistica che, alla luce dei fatti, finisce per rivelarsi distorta ed aberrante.

Prendiamo due neonati. Il primo, dopo aver schiamazzato allegramente per la gioia di mamma è papà, attacca a poppare che è una bellezza. L’altro trova appena la forza di articolare qualche suono e s'affretta a tirare le cuoia. Indubbiamente l’angelo numero due non può essere che un ritardatario; uno che la tira per le lunghe e che, dipendesse da noi, mai e poi mai ci sogneremmo di prendere al nostro servizio.

Ho conosciuto, anni addietro, un tizio che, per venire al mondo, potrebbe aver scelto un momento in cui nel paradiso l’articolo "angeli" doveva segnava il tutto esaurito. Conseguenze? Non c’era malanno che lo risparmiasse. Impossibilitato a mantenere a lungo un posto di lavoro, s’era adattato a vivere di espedienti. Ma non c’era colpo che gli andasse diritto ed il poveretto poteva vantare il singolare primato d’aver trascorso l’esistenza ripartendola equamente tra carcere ed ospedale.

Personalmente credo di costituire un caso a parte, e non dei più felici. I guai che mi ha causato l’angelo, fin dalla più tenera infanzia, sono tali e tanti da meritargli una citazione in giudizio.

Da piccoli, com’è arcinoto, si è portati a compiere un mucchio di innocenti fesserie; tipo: legare il tegame alla coda del gatto del vicino, sputare in testa a chi ci passa sotto il balcone, innaffiare non con l’acqua le piantine a cui la zia tiene come fossero sue creature, e via discorrendo.

Per qualsiasi altro marmocchio queste manifestazioni di esuberanza si sarebbero concluse con qualche sberla destinata ad essere presto dimenticata. Nel mio caso non c‘era verso che rimediassi legnate. In compenso, quanti mi stavano attorno (ed il numero era tutt’altro che trascurabile) s’affannavano a tirare in ballo le reazioni dell’angelo custode. Io ero quello che lo faceva sempre disperare; persino le mie intenzioni l’offendevano e lo irritavano. Chiaro che, per un innocente ancora devoto alla befana ed a babbo natale, la cosa comportava parecchi inconvenienti; primo, fra tutti, quello di sentirsi spiato, oppresso e ricattato da un tizio che non dava nemmeno la soddisfazione di mostrare la propria faccia.

Con l’ingenuità tipica dell’infanzia mi sorprendevo a chiedermi perché si accanisse a starsene attaccato a chi gli dava solo dispiaceri. A quell'età mi era impossibile tirare le somme e concludere che m'era toccato trascinarmi dietro un masochista; cedevo, quindi, al sospetto che, sottobanco, i miei gli passassero qualcosa per ripagarlo del disturbo.

Non parliamo dei danni causati dall'amico sotto il profilo dell'autostima. Riuscivo a scansare, con un salto degno di Tarzan, il furgoncino del fruttivendolo ? (Mica uno scherzo; quello era sempre ubriaco). Il merito andava tutto al pennuto di scorta. Idem a seguito della brutta caduta lungo una scarpata. Dopo che, grazie alle mie doti di funambolo, ero approdato alla base sporco e lacero da fare schifo, ma senza nemmeno un graffio, tutti gridarono al miracolo e ci mancò poco che ponessero sul posto una targa ricordo del genere ex-voto.

Scommetto che già qualcuno si starà chiedendo come mai al giorno d'oggi gli interventi dell'angelo sono diventati più rari degli aumenti di stipendio.

I miscredenti avrebbero buon gioco a far passare per una bufala questa sorta di celeste assicurazione. E sbaglierebbero.

Riconosciamo francamente che se c'è qualcuno chiamato a rispondere della brutta piega che prendono certi incidenti, questo è solo il garante della privacy. Sì! Proprio il tizio costretto a sudare sette camicie per impedire che ci ficchino nel sedere un qualche periscopio digitale pronto a studiare passo passo finanche il comportamento dei nostri organi interni.

La legge in difesa della riservatezza è rigida, ma l'applicazione lascia il tempo che trova (se così non fosse i gelosi correrebbero a suicidarsi e le strade sarebbero piene di detectives ridotti alla mendicità).

Ora, non è che l'angelo custode possa, al pari di tanti altri, tirare a fregarsene. Che esempio darebbe se (in barba alla recente normativa) lo si scoprisse in toilette, ritto alle spalle di un'avvenente signora in tenuta adamitica? Correttezza impone che si assenti! Ne va della sua onorabilità.

Capita, poi, che la signora, dopo essersi spelacchiata a dovere, vada a cacciarsi nella vasca, seguita a ruota da un phon che non se la sente di rinunciare ai benefici dell'igiene. Urla, scintille ed un funerale (a tariffa possibilmente controllata).

Inutile prendersela con l'angelo.

Quanti si trovano al volante d'un auto (vale anche per i camionisti) dopo aver rimorchiato per strada qualche figliola dovrebbero tener presente che ormai il tragitto non prevede coperture. Meglio guidare con la massima prudenza.

Analogo avvertimento per soggetti dalla cornetta facile e dalle navigazioni osè. Occhio! L'angelo s'è fatto da parte. Non venite poi a strapparvi i capelli dopo che la Telecom vi ha fatturato qualche bolletta da capogiro.