VIDEOTELEFONI DA TAVOLO
Ma dove hanno la testa quelli della Telecom?
Non discuto! L’aggeggio potrebbe tornare utile al sig. Rossi che, bloccato in ufficio tra mucchi di scartoffie ed ansioso di ammirarsi l’ultimo nato, vi si attaccherebbe con la tipica palpitazione dei neopapà. D’accordo! Qualcuno potrebbe attribuire al gesto valenze di grave criminalità. E non è un caso se (come si apprende dai giornali) un magistrato s’è sentito in dovere di comminare pene detentive a chi aveva ceduto alla tentazione di "peccaminosi" collegamenti a mezzo cornetta per documentarsi sulle condizioni di salute della famiglia.
Ma (e "a qui esta el busillis") come la mettiamo con quelli afflitti dal tarlo della gelosia?
Poniamo che, telefonando alla consorte, il sig. Bianchi se la sia vista apparire sullo schermo con la testa avvolta in un asciugamani che l’ha resa simile al ritratto di Beatrice Cenci.
"Ero in bagno…..Ehm…..Avevo appena fatto lo shampo…"
Nulla da eccepire qualora il tenore della "trasmissione" non si fosse riproposto pari pari il giorno dopo.
"E qui" comincia ad arzigogolare chi chiama dall’ufficio "i casi sono due: mi trovo ad avere per compagna una maniaca dell’igiene personale….oppure….,oppure la telefonata deve averla sorpresa con i capelli in disordine…".
Tornato a casa l’uomo fa finta di niente. Ma è mentalmente impegnato a programmarsi tutta una serie di "permessi" da richiedere in ufficio al solo fine di poter beccare l’amata con le mani nel sacco. Ormai ha preso l’abitudine di allontanarsi da casa ogni santo pomeriggio per potervi tornare all’improvviso accampando la scusa di aver dimenticato questo o quell’oggetto. Una sindrome destinata a degenerare in un rapido crescendo di atteggiamenti patologici capaci di mettere a repentaglio la tranquillità della coppia, motivando i vicini a tapparsi le orecchie ogni volta che lui stacca dal lavoro.
E ai debiti ci avete pensato?
A meno di ritenere quelli del Censis incorregibili contaballe, dobbiamo riconoscere che la popolazione della penisola resta più o meno equamente ripartita tra chi deve dei soldi e che cerca di recuperarli.
Una volta, quando ancora non c’era la parità dei sessi, quello del debito era prerogativa pressoché esclusiva del capofamiglia.
Bastava che delegasse alla donna l’incombenza di sollevare la cornetta ed il gioco era fatto.
"Nessun disturbo…Ma le pare?…….Mio marito? E’ fuori!….Forse…domani…..Riferirò…..Non dubiti……Anche a lei e signora".
Ma oggi? Suonano ed è impossibile prevedere a quale dei coniugi toccherà la richiesta.
Fino all’avvento di questo nuovo portento della telefonia, colti di sorpresa, si poteva quantomeno ricorrere al trucco del fazzoletto, camuffare la voce ed impegnarsi di riferire all’interessato. Ed ora?
C’è ancora, da non sottovalutare, la questione delle allergie.
Ve la ricordate la pubblicità che, intrufolandosi a tradimento tra le sequenze d’ogni programma ci ha rovinato chissà quante trasmissioni? Quella de "Il telefono…la tua voce?". Ora avremo "Il telefono….la tua faccia!" Ma, giunti a questo punto, un dettaglio è d’obbligo. Dubito che provino a telefonarmi Manuela Arcuri o Sabrina Ferilli. Molto più probabile che lo facciano vecchie signore del condominio. Ce ne sono che al solo sentirne la voce mi occorre qualche forzo per riuscire a riprendermi. Perché obbligarmi a sorbirmene anche le sembianze? Avrò o no il diritto di farne a meno?