PICCOLE IMPRESE


  In moltissime situazioni proprio la presenza di eseguibili, video ed ed elaborati in PDF giustifica l'utilità di un sito Internet. Sono i casi in cui il sito (amatoriale o commerciale che sia) assume preminenti funzioni di comodo ed utilissimo punto di riferimento per l'ampliamento della cerchia dei conoscenti (come di quella dei propri affari).
  Qualche esempio pratico?
 Pensiamo ad una delle tante aziende il cui giro di affari è calibrato, più o meno, su di una singola area urbana. Risulta fin troppo evidente come al suo titolare poco interessi rivolgersi alle nutrite schiere dei professionisti della rete (consulente, web designer, visual designer, system integrator, content editor, web master ecc.) perchè gli realizzino un dominio, per di più in testo bilingue, ma che avrebbe poco a che vedere con la reale portata della sua attività.
  Non è detto che il nostro bravo operatore economico sia sprovvisto di Internet. Ma l'uso che fa della Rete si limita ad acquisire informazioni, dal momento che non risuta in grado di fornirle. Non pensa lontanamente di farsi spillare un bel mucchio di quattrini con il miraggio di prodigiose vendite on-line che sono quanto di più improbabile potrebbe capitargli.
 Intendiamoci. Nulla proibisce a chi ha un limitato giro d'affari di farsi approntare un sito zeppo dei costosi optional della categoria business mirati all'e-commerce. C'è solo da tener presente che, quantunque disposta a consistenti esborsi nel comparto digitale, un'azienda non proprio arcinota, e per di più priva di massicci investimenti pubblicitari, non verrebbe a capo di nulla. Questo spiega perchè, pur provvisti di un buon sito, molti operatori rinunciano ad indirizzarlo alla vendita dei propri prodotti, preferendo affidare tale compito ai "centri commerciali virtuali" (cyber-mall).  
 
La vetrina dell'azienda, intanto, si affaccia su di un tratto di strada parecchio trafficato. Niente di più utile che piazzarci un bel televisore, collegarlo al PC e trasmettere in ciclo ripetitivo una presentazione relativa ai servizi che svolge o alle merci che tratta.

  L'azienda può contare su di un discreto numero di clienti. Non vende patate, ma articoli di  arredamento; materiale i cui prezzi (specie in tempi di finanze poco floride) inducono i potenziali acquirenti a farsi quattro conti prima di metter mano al portafoglio. Molti chiederanno un catalogo per poterci ragionare sopra in tutta calma. Quelle copie ( che fra l'altro costano un occhio) sono finite o, peggio, non risultano aggiornate per via dei continui cambiamenti su contenuti e listini delle singole voci. Se l'operatore è abbastanza accorto avrà predisposto sul PC qualche programmino in grado di creare ed aggiornare in tempo reale cataloghi multimediali ed interattivi
ed anche un mio vecchio lavoro (dal peso di 1 solo Mega) abbozzato alla meno peggio per memorizzare i contenuti della mia collezione fotoamatoriale
 
 Quanto meno ne avrà creato uno in PDF altrettanto aggiornabile. Questo può consentirgli di accontentare il cliente offrendogli seduta stante un CD (la cui realizzazione non comporta più di 10 secondi per un costo – bustina compresa – che non supera 0,20 euro - un esempio per confezionare tirature a costi contenutissimi?). Niente di meno avveniristico dal momento che oggi il 70% delle famiglie italiane possiede un computer. 
 Altra possibilità da non sottovalutare resta pur sempre quella del campionario o catalogo su player e cellulare
  Ovviamente la disponibilità dell'informazione pubblicitaria realizzata in vetrina e quella effettuata  sotto forma di catalogo rivestiranno un notevole valore promozionale nell'allestimento di stand ed in qualsiasi altro tipo di presenza utile a proiettare l'azienda fuori dalle quattro mura della sede.
 Fra l'altro, l'approntamento di un monitor in funzione di vetrina può servire a ridurre i costosi spazi reali per quanti sono disposti a servirsi di più pratici e visibili spazi virtuali. Si tratta di una soluzione che, se ben impostata, supera in efficacia gli addobbi fatti alla meno peggio (leggi: targhe pubblicitarie ricevute dal rappresentante affiancate all'impilamento alla rinfusa di svariati prodotti, con l'aggiunta di avvisi scarabocchiati col pennarello).
 
 La disponibilità dei supporti sopra trattati è già una buona ragione per farsi un sito, dal momento che è in grado di contenerli. In un contesto in cui resta comunque e sempre valido il sistema del “passaparola”, non c'è niente di più probabile che chi ha acquistato con soddisfazione un determinato articolo in un certo negozio si decida a consigliarne di analoghi ad amici e conoscenti. Non è pensabile, tuttavia, che, in siffatta eventualità chi caldeggia l'acquisto si porti in tasca copie del CD ricevuto per distribuirle a chicchessia. L'esistenza di un sito assume a questo punto il valore di una vera e propria serie si succursali collocate a costo zero nelle case di quanti possano aver sentito parlare dei prodotti dell'azienda, mentre chi è già cliente, prima di dedicarsi alla ricerca di nuovi articoli si affretterà a consultare il catalogo on-line dell'azienda presso cui si è già servito in passato.

 Per rivelare quanto meno l'esistenza di una ditta è impossibile fare a meno della pubblicità. C'è chi ricorre ai periodici locali sottovalutando
il fattore "durata" ( i periodici non impiegano molto a finire in pattumiera o nelle raccolte di riciclo carta); per non parlare delle piccole emittenti. Ormai chi è alla ricerca di un oggetto come di un servizio si dirige alla barra di Google.  Ma non è che vada meglio se, visitando il sito di riferimento, lo si dovesse trovare del tutto inadeguato alle aspettative.
L'opportunità di orientarsi verso architetture connotate da accentuata scomponibilità ben si uniforma alle esigenze della così detta "convergenza al digitale"; tipica di un settore che ha il proprio punto di forza nella capacità di intrecciare (veicolandoli reciprocamente) contenuti contrassegnati da fattori di interattività, multimedialità  ed ipertestualità.
 Lanciare in rete prodotti o servizi è cosa ben diversa dal pubblcizzarli ricalcando canoni da vecchi media (classica brochure pubblicitaria o pagine simili ai volantini con i quali ci intasano le cassette della posta), mentre si richiede, in primo luogo, la capacità di agevolare nel visitatore quelle scelte ragionate che possono scaturire solo da una soddisfacente e completa presentazione-informazione del prodotto.

 I bar come le tabaccheria e finanche pensiline e pali della luce abbondano di avvisi e cartoncini  con tanto di recapito ed e-mail aziendale ; cose indubbiamente utili, ma che, oltre a non dire nulla sui connotati dell'impresa, costringerebbero chi dovesse averne assoluto bisogno a visitarla negli orari e nei giorni di apertura, sobbarcandosi, per giunta, tempi e costi di spostamento, quando un sito ben fatto (e costantemente aggiornato) offrirebbe tutti i vantaggi di un autentico negozio virtuale.
 
  Al di là di siffatte considerazioni, un sito ad architettura "ultramodulare", oltre ad agevolarne la gestione da parte dei diretti interessati, rende possibile,  fra le altre cose, l'importantissima funzione di segnalare ai clienti caratteristiche, novità, pacchetti di offerte ecc. Basta la semplice impostazione di una M-list e con un solo comando (senza minimamente intasare la posta elettronica dei destinatari) si mandano due righe di comunicato accompagnate dal collegamento con il sarà possibile dirigersi via rete direttamente all'eseguibile in questione ; per consultarselo e, all'occorrenza, scaricarselo.
 
Se l'operatore sa il fatto suo non mancherà di arricchire il sito con prestazioni del tipo “valore aggiunto”.

 Chi, ad esempio, vende o arreda cucine potrebbe immettere in rete qualche esauriente ricettario. Ma dovrebbe poter farlo servendosi ancora di eseguibili o PDF, per la semplice ragione che questi, una volta scaricati, possono liberamente circolare fuori dalla Rete e dallo stesso PC domestico sul quale sono stati visionati per finire, anche in copia (ma con il marchio aziendale bene impresso) nelle mani di un così consistente numero di persone da motivare il dominio a condizionarne il prelievo dietro registrazione dell'utente.
 
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 In definitiva, quanto detto vale per le più svariate categorie; tutte quelle, in sostanza, che pur non puntando ad un giro "multinazionale" di relazoni, intendono  incrementare concretamente fidelizzazione e consistenza di contatti.  

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 ED ECCO, ORA, SIA PURE IN ESTREMA SINTESI, UNA BOZZA DI


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